Descrizione Sentiero

Itinerario ad anello che si snoda nell’affascinante zona calanchiva di Merana, eventualmente frazionabile tramite diverse varianti, che offrono la possibilità agli utenti di effettuare percorsi più brevi, anche sconfinando in provincia di Asti e Savona.
Da Acqui Terme si risale la ex strada statale 30 della Val Bormida fino a giungere a Merana, ultimo comune in provincia di Alessandria ai confini con la Liguria; giunti in paese si gira a destra, seguendo le indicazioni per la Pro Loco, dove si può parcheggiare l’auto e dove parte l’itinerario.
Dal piazzale della Pro Loco, si ritorna verso il paese, passando davanti all’imponente chiesa parrocchiale e proseguendo in direzione della statale; qui giunti si svolta a destra passando davanti al bar del paese e si prende la stradina sulla destra della statale.
Si transita sotto un cavalcavia e si prosegue su asfalto ancora per un breve tratto fino a Cascina Valle, poco prima della quale si svolta a sinistra imboccando il sentiero su fondo naturale.
Si incomincia a salire dolcemente di quota lungo il versante in un bosco misto di latifoglie tra piante di ciliegio (Prunus avium) e carpino nero (Ostrya carpinifolia); si oltrepassa una piccola radura che dà la possibilità di godere di un ampio scorcio panoramico sulla valle di Montaldo di Spigno e si continua a salire immersi in un bel bosco di cerro (Quercus cerris).
Il sentiero si arrampica sul versante boscato, finchè giunge sulla collina di San Fermo, dove si trovano l’omonima Torre medioevale e la cappelletta dedicata al santo; seguendo il percorso botanico presente in quest’area attrezzata per la sosta si giunge sotto la torre, da dove si gode di una splendida veduta panoramica.
Il percorso prosegue su asfalto scendendo di quota, affiancando le affascinanti formazioni calanchive che qui rasentano il piano della strada e, giunti al bivio della croce, si svolta a destra (svoltando invece a sinistra ci si immette sulla variante 575 Cche porta alla cascina Tavoretti e prosegue in provincia di Savona).
Dopo 100 metri circa su asfalto si svolta a sinistra riprendendo il sentiero sterrato; si scende di quota in un fitto bosco di carpini neri tra i calanchi, fino ad uscire in una zona aperta caratterizzata da quelle che un tempo venivano chiamate dai contadini le “terre magre”, per la presenza di calanchi poco produttivi.
Dopo aver percorso un tratto fra i terreni coltivati si giunge su un sentiero più ampio che porta ad un piccolo guado su un ruscello (attenzione ai periodi di pioggia), superato il quale si sbuca su una carrozzabile sterrata dove si svolta a destra e subito dopo si gira a sinistra su asfalto giungendo alle Cascine Varaldi.
Il percorso passa attraverso le abitazioni e incomincia a salire di quota arrampicandosi sui calanchi   e seguendo l’antica traccia della via che gli abitanti del posto utilizzavano in passato per spostarsi nelle terre liguri.
Questo passaggio è veramente affascinante ed unico, anche se abbastanza impegnativo per il dislivello da superare.
A metà circa del passaggio si incontra la variante 575 B che dà la possibilità di abbreviare il percorso e di ritornare verso Merana in minor tempo.
All’uscita dai calanchi il sentiero si inoltra in un bosco di roverella (Quercus pubescens) e orniello (Fraxinus ornus) e in continua ascesa giunge in una zona caratterizzata dalla presenza di particolari formazioni geologiche conosciute come “Murion”, create dall’erosione dell’acqua su due differenti tipi di marna presenti in questa parte del territorio.
Il percorso prosegue al limite del confine con le province di Savona e Asti e, dopo aver superato il bivio che porta nella langa astigiana in zona Pian del Verro (variante 575 D), si incomincia a scendere leggermente di quota seguendo una mulattiera immersa in un bosco di castagno (Castanea sativa); si raggiunge il bivio con la strada consortile proveniente dalla provincia di Asti e si continua a scendere tra i vigneti su un fondo a tratti asfaltato in direzione delle Cascine Ghertriti e Scaglino.
Il percorso transita nei pressi della Cascina Galli e poi riprende il sentiero che sale tra i calanchi del nuovo versante; il paesaggio “lunare” dei calanchi è qui puntellato dalle coltivazioni di lavanda e da numerose altre erbe aromatiche.
Il sentiero si inoltra poi in un bosco di roverella, affiancato dalla ginestra (Spartium junceum) e passa in un’altra zona nuovamente caratterizzata dalla presenza dei “Murion”, curiose forme erosive a pseudofungo createsi nei calanchi di questa zona.
Attraversata questo tratto si incontra un bivio ove si tiene la destra e si prosegue nel bosco verso il Monte di Mezzo; in questo tratto si incrocia la variante 575 A, un circuito mtb per esperti che risale verso la provincia di Asti e poi ritorna verso Merana passando per Bric Caznei.
Superato il Monte di Mezzo incomincia la discesa lungo la linea di crinale e poi lungo i calanchi, da dove si possono apprezzare bellissimi scorci panoramici.
Il sentiero raggiunge Cascina Bruciata e su asfalto copre l’ultimo tratto dell’anello fino a raggiungere la sede della Pro Loco, da dove era partito l’itinerario.

Foto Gallery